Malamerica
Di: Vincenza Costantino
Con: Mariasilvia Greco ed Ernesto Orrico
Musiche eseguite dal vivo: Massimo Garritano
Regia e spazio scenico: Ernesto Orrico
Costumi: Rita Zangari
Aiuto regia: Giovanna Chiara Pasini
Luci e audio: Jacopo Andrea Caruso e Raffaele Iantorno
Addetta stampa: Franca Ferrami
Social: Giovan Battista Picerno
Direttore di produzione: Lindo Nudo
Produzione: Teatro Rossosimona
Nella boarding house di una New York immaginaria tante figure transitano con le loro storie. Ad attenderle c’è Meri che, con curiosità e disillusione, ne amministra per un po’ le esistenze, ne ascolta i sogni, ne condivide i fallimenti. Ogni dialogo è un pretesto per un monologo, per una canzone o per una nuova narrazione, e sarà Joe a prestare il suo corpo/voce ai tanti fantasmi di un’emigrazione andata male. Meri invece, sulla soglia della sua isola sospesa, sceglierà se e quando partecipare al gioco, perché lei ne ha viste tante, ne ha sentite tante, e i ricordi a volte possono prendere il sopravvento, o confondersi con il desiderio di futuro.
Malamerica è uno spazio scenico in cui un’attrice, un attore e un musicista si espongono alla narrazione liminale e obliqua di un luogo che è meta d’arrivo e maledizione del desiderio. Un luogo che si forma come orizzonte di possibilità ma che una volta raggiunto può trasformarsi in inganno, tradimento e perdita.
Malamerica si offre come una danza di parole nella quale si intrecciano vicende discordanti e lingue e dialetti si mischiano e si confondono, la sua naturale trasposizione in musica non poteva che avvenire attraverso la chitarra elettrica in una proposta che alterna saturazione e rarefazione, per disegnare uno “skyline sonoro” in continuo cambiamento.
Malamerica apre uno squarcio su un patrimonio di storie che rivelano somiglianze e sovrapposizioni con quelle contemporanee, di chi parte in comodi aerei con robusti trolley, o dei migranti del sud del mondo che affrontano viaggi spaventosi per raggiungere le coste dell’Europa.